Voto Ursula von der Leyen, anche Giuseppe Conte contro Matteo Salvini sull’Europa: “Il no della Lega alla votazione potrebbe avere delle ripercussioni”.
Il voto su Ursula von der Leyen, come largamente previsto, ha portato a una frattura nel governo. Il MoVImento ha votato a favore della presidente, la Lega contro, e il premier Conte attacca Salvini sul caso Europa. Secondo il capo del governo il voto contrario dei deputati del Carroccio mette in cattiva luce il governo italiano che rischia così di perdere una poltrona importante a Bruxelles.
Giuseppe Conte contro Salvini sull’Europa
In una lettera inviata a La Repubblica, il premier Giuseppe conte ha commentato il voto europeo senza risparmiare critiche alla Lega di Matteo Salvini.
“La designazione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea è stata da me condivisa e avrebbe consentito all’Italia di ottenere un portafoglio economico di rilievo, in particolare la concorrenza […]. Il no della Lega però potrebbe avere ripercussioni sulla composizione della squadra di Commissari”.
“La singola forza politica non può sostituirsi al governo sulla manovra”
Il capo del governo ha poi parlato della manovra economica, ribadendo di non aver propriamente condiviso l’iniziativa e le dichiarazioni di Salvini in occasione dell’incontro con le parti sociali al Viminale.
“Passando alla manovra economica, ho letto con attenzione la lettera del Ministro e Vicepresidente Di Maio con la quale mi sollecita l’apertura di un confronto tra Governo e parti sociali. Accolgo questo invito e annuncio che, già per la prossima settimana, convocherò a Palazzo Chigi tutti i rappresentanti sindacali, delle imprese e delle altre associazioni di categoria, per un confronto ordinato e proficuo con la partecipazione di tutti i Ministri.
Ho già chiarito che ogni iniziativa compiuta da una singola forza politica, perseguita separatamente, è pienamente legittima, ma non può sostituirsi al pieno contraddittorio tra tutte le parti politiche e sociali, alla presenza dell’intero Governo, come impongono le regole di correttezza istituzionale“.